mercoledì 31 ottobre 2012

Nasce il gruppo "ITALIAN CLUB OF BAIDARKA"





Dal 1974 come ho già detto in un precedente post ,l'Iqyax sta tornando a nuova vita dopo due secoli di silenzio.


Sempre più appassionati si stanno avvicinando a questa imbarcazione fino a qualche anno fa sconosciuta .

Se ripenso a quando ho iniziato ad interessarmi a questo scafo ,da molti sono stato preso in giro.

Quando chiedevo informazioni e consigli riguardo il Baidarka ,dai grandi esperti kayakers italiani ho ricevuto sempre grande scetticismo o perplessità come risposta ,in realtà oggi mi rendo conto che tutto era dovuto alla ignoranza alla cattiva conoscenza, a interessi personali che ad una reale e obiettiva valutazione il baidarka è un grande scafo e lo dico con cognizione di causa.

Purtroppo in Italia fin quando si seguiranno le mode ,fino a quando le nostre scelte saranno condizionate dal personaggio del momento……..

Personalmente devo ringraziare Renzo Beltrame,conosciuto purtroppo solo telefonicamente,a cui ho attinto molto dai suoi scritti e che ringrazio pubblicamente per aver aumentato e stimolato l’interesse verso questo Kayak.

Ho sempre sostenuto ,che passione e l’interesse porta cultura molto più di un libro imposto.

Comunque oggi esco contento in quanto vedo che il Baidarka è “tornato” ed è rispettato per il suo vero valore intrinseco e non perché ne declama le virtù,Dyson ,Zimmerly, Brink ,Piero Nichilo e moltissimi altri, gli appassionati hanno preso coscienza delle qualità marine e non solo di questa affascinante imbarcazione.

Ho voluto creare su facebook un gruppo specifico sul l’Iqyax “ITALIAN CLUB OF BAIDARKA” per condividere per coloro che vogliono questa passione comune,condividere non solo l’aspetto antropologico,ma anche i diversi approcci sulla costruzione,quali essi siano .

La condivisione delle diverse esperienze e delle rispettive confutazioni personali saranno la base per un continuo scambio di informazioni a cui tutti potremmo attingere.









mercoledì 3 ottobre 2012

Non amo il colore verde










I motivi che sostanzialmente mi hanno portato a compiere questo gesto sono due.


Il primo per ragione estetica se così la vogliamo chiamare , non amo il verde e la scelta di usare questo colore è stata solo una necessità legata al tempo,non volevo attendere ,verde c’era e verde ho usato.

Il secondo non un motivo frivolo ma funzionale.

Avendo usato per il più delle volte lo skin al lago di Bracciano, nell’interno del kayak si sono depositati e purtroppo incastrati centinaia di sassolini fra il telaio ( Frame ) ed il rivestimento ( skin ) creando dei bozzi sulla linea di chiglia brutti da vedere e pericolosi per la robustezza del rivestimento.

Questo è successo per mia negligenza,perché all’inizio pur avendo il seasock,non avevo la forma mentis di questo indispensabile presidio, che è fondamentale se si usano i kayak tradizionali, non solo per la sicurezza,ma per altro ancora.

Così la scorsa settimana ho preso il mio fallkniven ed ho cominciato ha tagliare il rivestimento,ma poi ho pensato: perché non provare il grado di robustezza di un sof rivestito in canvas ?

Il test è stato eseguito prima con un cacciavite,infine con una martellina male peggio.

Il risultato è stato sbalorditivo, sembrerà strano ma ho fatto un grosso lavoro prima di riuscire ha sfondare la tela,l’ idea che mi sono fatto è che oltre alla robustezza del rivestimento ( uso canvas da 600 g.) è l’elasticità del tessuto stesso che lo rende quasi inattaccabile allo sfondamento, questo perché scarica in gran parte l’energia o la forza lavoro del colpo inflitto.





Sarebbe bello fare le stesse prove con gli stessi utensili con un kayak moderno in composito, per metterli a confronto,io sono convinto che sarebbe estremamente più fragile,ma non ho il coraggio di farlo.

Un’altra mia curiosità è stata quella di verificare lo stato del telaio (frame ) dopo aver tolto la tela ,su di un kayak che è stato usato in maniera intensiva per tre anni.


Anche in questo caso sono rimasto sorpreso sia della struttura nel suo complesso che delle legature ancora perfette.



Lo skin on frame oggi ,questo grazie anche nuovi materiali di rivestimento, come alla scelta dei legnami,rappresenta un’ottima alternativa e una buona scelta rispetto ad un kayak in vetroresina con un vantaggio non da poco ,di avere un’imbarcazione specifica per la sua unicità perché costruita e progettata intorno a noi.